1. |
altalena
04:42
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L'altalena può portarci lontani
come fossi nuvola io quasi ti sfioro
la fatica di battere le mani
quando resti in aria
quando torni giù
quando tornerai giù
Mille giorni ancora chi ricorderà?
Una giravolta intera per tornare qua
L'altalena sa essere pericolosa
sbatterai la testa contro il temporale
se rimani in aria
se ritorni giù
se ritornerai mai giù
Mille giorni ancora che vivremo qua
in epoca futura cosa si dirà
di quest'altalena?
Le città che bruciano dentro al mio respiro
scegliere un partito nella dittatura
ma contro chi sarà la guerra?
Mille giorni ancora chi ricorderà?
Quante giravolte ancora per tornare qua?
Ma di chi sarà, di chi mai sarà la Terra?
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2. |
cambierà
05:05
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Il mondo cambierà
e cambierò io
anche se fosse l’ultima strofa
non vedrai mai due fulmini cadere sullo stesso albero
non ci si può bagnare per due volte nello stesso fiume
cambierà
se cambierò io
e sarà un pianto e sarà gioia
cambierà
cambierà questo vento folle
ed il sussurro pazzo d’un ammalato
e sarà un sussulto
ma cambierà
ירח מאיר בשמיים כחולים
Tutto cambierà
il modo di amare
la percezione del tempo
il modo di vedere le cose.
cambierà la mia pelle
cambierà la terra
cambieranno le stelle
cambierà il nostro sole.
cambierai tu
se cambierò io
come il salto di un giocoliere
cambierà
cambierà il nostro folle sguardo
e quel che abbiamo fatto a questa vita
e sarà un sussulto
ma cambierà
ירח מאיר בשמיים כחולים
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3. |
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Ci son quattro cose rimaste in casa
sedevo in poltrona a scrivere il diario
tra mobili ed orologi rotti a caso
piangevo sui relitti dell'inventario
fuori alla finestra vi era gente che applaudiva divertita
le piroette di scimmiette emo e punk
quando il corteo della nostra bella compagnia
prese tutto dalla casa, la casa della nostalgia
ma la nostalgia non è quel che la gente crede
ascolta il muro e lascia perdere le crepe
che l'impronta della vita si farà sentir di più
delle questioni pratiche
delle bollette inutili
di quel tuo stato fisico
e corri e corri e corri che non c'è più tempo per pensare
se vuoi portare a giro il grave peso di un trasloco
perché negli angoli tetri della tua gattabuia
ci son gli occhi di un felino
gli occhi del destino
di un grosso affanno svengo
non sono più un vero uomo
dimmi, se ti tengo cosa ne ricevo in cambio?
balliam questo tango di sogni e sentenze d'altri dì
e se non lo fai pentiti
le macchinette del caffè eran rotte tutte e tre
il lampadario in cucina, il divano, l'armadio, la presa, la sedie, il bidè
ma in questa casa d'artisti una speranza è rimasta intatta
che la prossima casa abbia una terrazza
una vista sul mondo più esatta.
di un grosso affanno svengo
non sono più un vero uomo
dimmi, se ti tengo cosa ne ricevo in cambio?
balliam questo tango di dubbi e speranze d'altri dì
e se non lo fai pentiti
balliam questo tango e se te ne vai chiamami
balliam questo tango e se traslochi
in questa casa d'artisti una speranza è rimasta intatta
che la prossima casa abbia una terrazza
una vista sul mondo più esatta
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4. |
sefira
04:04
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5. |
terre di passaggio
01:32
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ajulellaH
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6. |
miglia al vento
02:49
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e lo sai
i musei non sono ancora aperti
non trovano abbastanza artisti
son tutti andati a disegnare te.
e lo sai
sentivo un peso sulla schiena
un addensarsi di pensieri
pensavo fosse tutto al termine
e invece sono qui a pensare a te
e lo sai
mi mancano le piccole città
mi manca anche Milano
l'odore del caffè americano
settanta miglia al vento
e le ottanta volte all'ora te
e lo sai
i musei non sono ancora aperti
non trovano abbastanza artisti
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7. |
torri di babele
04:32
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אני רוצה שלום עולמי
Arrivano
miriadi di genti
con le loro astronavi
dopo voli interminabili
guarda quelle montagne
e quelle foreste
tutti questi bei colori
ma che bel posto
desiderano la pace sulla terra
ma trovano solo strani esseri in guerra
crollano le torri di Babele
crollano sulle strade di Israele
cadono
le stelle dal cielo
si posano sull'erba
e crescono
ma le armi no, non si riposano mai
né hanno pietà alcuna
così poca è la luce
crollano le torri di Babele
crollano sulle strade di Israele
אני רוצה שלום עולמי
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La Belvert Milan, Italy
La Belvert è un organismo che solitamente assume la forma di un quartetto musicale.
Quando suona spazia tra concerti
domestici, i palchi e la strada, improvvisazioni e set elettroacustici, manie di collezionismo e riutilizzo sonoro.
C'è curiosità per il suono, l'immagine, la performance, il teatro.
Dietro il sipario una giungla di idee,
nel canto un richiamo d'uccello esotico.
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